Era la notte di Natale.
Il freddo pungeva i visi degli
ultimi ritardatari che si affrettavano nei negozi prima della chiusura per
comprare le ultime cose per la festa.
Ormai era buio, perchè si sa,
d’inverno diventa buio presto, ma le luci nelle strade illuminavano la città e
l’atmosfera magica avvolgeva l’attesa di un grande avvenimento.
L’albero in mezzo alla piazza era
sfolgorante, e i bambini si attardavano ai suoi piedi, tirati per mano dalle
mamme frettolose che dovevano rientrare a preparare la cena.
Le ultime auto di chi aveva
lavorato anche in questo giorno di preparativi importanti correvano impazienti
verso casa, dove la famiglia aspettava per vivere la notte più magica
dell’anno.
E d’un tratto il silenzio.
La notte Santa è fatta per stare
in casa con i propri cari, attorno ad una bella tavolata, con i parenti che
vengono da lontano, con i bambini che non stanno fermi sulle ginocchia ad
ascoltare le storie dei nonni perché già pregustano la gioia dei doni.
In cielo, nel buio della notte,
un timido fiocco di neve si affacciò dalla sua morbida nuvola e, con un salto
coraggioso, si lanciò sul mondo.
Scese piano fluttuando nell’aria
fredda di dicembre, e scendendo vedeva dall’alto questo nostro mondo.
Vedeva le montagne lontane,
vedeva il paese, le case con le finestre accese come in un grande presepe,
vedeva le strade illuminate a festa, il campanile pronto all’annuncio, l’albero
in mezzo alla piazza.
Ma non vedeva nessun altro fiocco
di neve.
Prima di posarsi fu a lungo trasportato
dalla brezza, ma nella dolcezza di questo farsi cullare era triste.
“Sono solo, non c’è nessuno come
me. Vedo tante lucine che, vicine, si fanno compagnia, vedo tante persone
felici nelle case, ma io sono solo”
E così dicendo non si decideva se
posarsi su un tetto, su una panchina del parco o sul sagrato della chiesa,
perché qualsiasi posto avesse scelto sarebbe stato solo.
E mentre ancora pensava a come
era brutto essere soli proprio in quella notte, una stella, la più luminosa di
sempre, attraversò il cielo illuminandolo e il fiocco di neve, un po’
spaventato, alzò lo sguardo per vederla meglio.
Ma non vide solo una stella, vide
che sulle nuvole sopra di lui una moltitudine di candidi angeli preparavano per
lui altri fiocchi, ma ogni angelo li faceva come voleva, e li rovesciava.
E, guardando bene, si accorse che,
anche se erano solo dei fiocchi di neve,
nessuno era uguale a lui. Tutti amici, tutti fiocchi, ma ognuno con un disegno
diverso, ognuno unico e irripetibile.
Tutti insieme allora potevano
posarsi sul paesaggio per rendere ancora più perfetta l’attesa del grande
evento, e, uniti in una coltre splendente, nessuno avrebbe mai notato la
differenza.
Ed è cosi che da quel giorno, tutte
le volte che nevica ogni fiocco prende il suo posto, vicino ad un altro e ad un
altro ancora
perché solo insieme possono rendere così speciale i nostri giorni
di festa.
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